Parco della Maiella.... alla deriva
Una splendida giornata di sole.
Una bellissima montagna, la montagna "Madre", la Maiella, da millenni cuore verde del territorio, con i pratoni, le faggete, i pini mughi, le pecorelle al pascolo estivo, visitata, frequentata e apprezzata da tutti.....
Ma anche con le antenne, con i nuovi regimi di proprietà, i nuovi divieti, i "progetti" e aggiungerei (sarcasticamente) il nuovo sviluppo, le nuove attività di TUTELA e salvaguardia del paesaggio e del territorio montano.
A parte che bisognerebbe chiedersi, una volta arrivati al glorioso Rifugio Pomilio (in eterna ristrutturazione), DOVE parcheggiare, visto che la strada si ferma lì, che da lì in poi è "rinaturalizzata" e che bisogna sperare che sul pratone ci sia ancora un posticino disponibile.... (vale l'equazione che se la montagna è selvaggia, allora lo è anche il parcheggio).
A parte che non mi è mai capitato di vedere, nella mia esperienza di montanaro, un'aiuola a più di 2000 metri di altitudine, oltre a tutto il resto....
A parte che la Guardia di Finanza costruisce nuovi "manufatti", sicuramente con una vista stupenda....
A parte che ormai per arrivare a Monte Cavallo, o più su, verso il Bivacco Fusco, il sentiero non è più quello che le popolazioni montane hanno percorso negli ultimi 200 anni di storia (senza esagerare), quello che intere generazioni di pastori e di briganti hanno faticosamente e naturalmente tracciato.....
Mi sembra chiaro che qui, su questa montagna, tutela e sviluppo proprio non riescono ad andare d'accordo.