11 ottobre 2006

Parco della Maiella.... alla deriva




Una splendida giornata di sole.

Una bellissima montagna, la montagna "Madre", la Maiella, da millenni cuore verde del territorio, con i pratoni, le faggete, i pini mughi, le pecorelle al pascolo estivo, visitata, frequentata e apprezzata da tutti.....

Ma anche con le antenne, con i nuovi regimi di proprietà, i nuovi divieti, i "progetti" e aggiungerei (sarcasticamente) il nuovo sviluppo, le nuove attività di TUTELA e salvaguardia del paesaggio e del territorio montano.








A parte che bisognerebbe chiedersi, una volta arrivati al glorioso Rifugio Pomilio (in eterna ristrutturazione), DOVE parcheggiare, visto che la strada si ferma lì, che da lì in poi è "rinaturalizzata" e che bisogna sperare che sul pratone ci sia ancora un posticino disponibile.... (vale l'equazione che se la montagna è selvaggia, allora lo è anche il parcheggio).







A parte che non mi è mai capitato di vedere, nella mia esperienza di montanaro, un'aiuola a più di 2000 metri di altitudine, oltre a tutto il resto....











A parte che la Guardia di Finanza costruisce nuovi "manufatti", sicuramente con una vista stupenda....
















A parte che ormai per arrivare a Monte Cavallo, o più su, verso il Bivacco Fusco, il sentiero non è più quello che le popolazioni montane hanno percorso negli ultimi 200 anni di storia (senza esagerare), quello che intere generazioni di pastori e di briganti hanno faticosamente e naturalmente tracciato.....





Mi sembra chiaro che qui, su questa montagna, tutela e sviluppo proprio non riescono ad andare d'accordo.

10 ottobre 2006

CONFETTI


Durante il 1400, un mercante veneziano di nome Giovanni dalle Palle, passò nella vicina Sulmona, per incrementare i propri scambi commerciali.
Tra le altre cose aveva con sè dello zucchero di canna, sostanza granulare dolce che i sulmonesi apprezzarono enormemente.
Tanto da sperimentarla in tutti i modi......
Finchè qualcuno scoprì che questa sostanza granulare si scioglieva se messa sul fuoco, e che diventava appiccicosa e lavorabile....
Finchè a qualcuno non caddero inavvertitamente delle mandorle secche dentro il pentolone dello zucchero sciolto....
Et voilà: ecco i confetti.
Giovanni dalle Palle vendette tanto zucchero a Sulmona, che riuscì a comprarsi un palazzo.