04 gennaio 2006

DERIVA URBANA..... un altro approccio



Le città sono alla deriva. Assistiamo (inermi?) a crescite urbane di strane agglomerazioni, non sempre identificabili, molto spesso di tipo lineare, guidate e ordinate solo rispetto a un flusso, che non si ferma, che passa ma che non percorre.
Le periferie alla deriva o la deriva delle periferie, sconfinano desolatamente nel disagio sociale, a partire dalla disarmante assenza di un progetto capace di definirsi urbano, che avrebbe quanto meno dovuto risolvere, organizzando l'emergenza, nell'utopia cosciente dell'incapacità di anticipare strategicamente le necessità.
La mancanza di un disegno si traduce nella volgarità del progetto.
L'assenza di una strategia della qualità della vita o del benessere, lungi dal credere nello sviluppo ad ogni costo, tradisce la qualità e trascende nel disagio estremo. nel disadattamento, nell'annullamento sociale e della socializzazione.
Ma esiste ancora una città delle funzioni? dello stare? del permanere? del percorrere?
La deriva urbana coglie inaspettatamente (non è vero) una città alla deriva. Senza disegno, senza progetto, senza piano, senza qualità.
La sopresa è invece accorgersi di ritrovare segni nuovi di parvenza urbana, nel panorama cangiante di un'urbe che rincorre se stessa senza logica di luogo, ma solo nell'attraversamento dello spazio, cercando di costruire diverse tipologie identitarie, non più sociali, non più funzionali, non più urbane. La nuova città dei flussi ha perso lo stare, il dimorare, il "locus", promettendo (?) percezioni alternative.

02 gennaio 2006

Post post overdose caloriche

Cosa rimane delle "feste"? Sicuramente qualche kilo in più, da abbattere inesorabilmente e inevitabilmente al più presto... Ne va della nostra sanità, fisica e mentale. Si torna al lavoro, alle quotidiane e rassicuranti attività quotidiane, si riprendono i percorsi avviati, si parte con nuovi progetti. Ma ci siamo mai fermati? Lo stress festaiolo può essere devastante, sono momenti in cui si concentrano le peggiori ansie e angosce. L'importante è uscirne indenni. A parte i kili di troppo. Ma in ogni caso è stato bello vero? Ancora più bello essere sopravvissuti!!!!! Accccc.... rimane la Befana.... Ma passa, passa velocemente. L'anno nuovo non aspetta. Gennaio è già in discesa, passerà, tra il freddo e i casini di ogni giorno. Febbraio è già pieno di appuntamenti, impegni, scadenze.... bisogna darsi da fare. Marzo arriverà inesorabile, con la speranza della primavera, lo attendiamo, e in un secondo è già qui. Per aprile è un attimo, dolce, profumato, sembra già affacciarsi.... Maggio e poi giugno, con altre scadenze, impegni, più o meno importanti, siamo già proiettati in giornate che ci aspettano al varco, più o meno difficili. Luglio anticipa l'estate, i programmi per le vacanze, il caldo che ormai è bello, il mare che ci attende e ci sorprende. Agosto e le ferie, altri momenti di stress e di tensione collettiva. Settembre riprende i ritmi faticosi, ottobre e le cose da finire, novembre con la stanchezza infinita, dicembre....... e di nuovo Natale. Mamma, voglio prendere l'aereoooooooo!!!!!!!